30 luglio – Francia, Le Puy : Nostra Signora promotrice della Pace – San Pietro Crisologo, dottore della Chiesa, † v. 451

Nostra Signora di Francia (Puy-en-velay)

Ne 1850, il vescovo di Puy (sud della Francia) lancio’ un progetto di edificazione di una statua monumentale della Vergine Maria sul Monte Anis, sopra la basilica di Puy. Nel 1853 venne indetto un concorso a cui parteciparono 53 artisti. Nello stesso tempo, venne promossa una raccolta fondi a sostegno dell’iniziativa in tutta la Francia.

I 300 000 Fratelli delle Scuole Cristiane riunirono la somma necessaria alla costruzione del piedistallo.

Da parte sua, l’imperatore Napoleone III offri’ dei cannoni presi all’armata russa durante la guerra di Crimea.

Nel 1859 i diversi elementi della statua vennero fusi a Givors (Rodano) e furono trasportati fino a Puy. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 12 settembre 1860, in presenza di una folla di 120 000 persone e di 12 vescovi.

Da quel momento in poi, la statua di Nostra Signora di Francia entro’ a far parte integrante dell’immagine della città di Puy-en-Velay. Turisti e pellegrini scolpiscono i sentieri e i gradini che conducono ai piedi della statua.

La statua di Nostra Signora di Francia esprime prima di tutto la fiducia dei cattolici di Francia nella Vergine Maria. Per i cattolici, Maria è colei che mostra quella disponibilità del cuore bisogna avere per accogliere Dio nella propria vita e donarlo al mondo. Ella è quindi un modello.

La statua di Nostra Signora di Francia è stata realizzata grazie alla ghisa dei cannoni. Degli strumenti di morte sono diventati una statua che evoca la pace e la riconciliazione. Il recupero dei cannoni dell’armata russa è stato, inizialmente, un recupero a basso costo della materia prima per la realizzazione della statua. Ma, cosi’ facendo, Nostra Signora di Francia sembra fare eco alla profezia di Isaia nella Bibbia

« Essi trasformeranno le loro spade in vomeri d’aratro e le loro lance in falci. Una nazione non alzerà più la spada contro un’altra e non impareranno più la guerra » (Isaia, 2, 4)

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